venerdì 26 ottobre 2012
Ritmo e musicalita' del testo poetico
Per lunedi 5 novembre leggi sul libro di poesia a pag 3 "Musicalita' e ritmo" e a pag. 17 "Accento ritmico e pause" e a pag. 20 " Funzione della rima" e preparane degli schemi studiabili sul tuo quaderno.
L'Azzeccagarbugli
Leggi bene con attenzione nel cap. III da " Lucia si rimise a piangere" fino a "il bel costrutto della sua spedizione".
1.
Ricostruisci
brevemente (10 righe) il contesto in cui si inserisce l’episodio della visita
all’Azzeccagarbugli.
2.
Quale
richiesta precisa inizialmente Renzo fa all’avvocato?
3.
In
che modo l’avvocato sembra rispondere ai bisogni di Renzo? E Renzo sembra
soddisfatto ?
4.
L’avvocato
dichiara subito di aver capito Renzo, invece buona parte della conversazione
iniziale si basa su un grosso equivoco: quale ?
5.
In
certi passaggi dell’episodio il testo è stato stampato in corsivo: perche’? Per
quale motivo, secondo te, l’autore si
serve di queste parti?
6.
Individua
sul testo e trascrivi il passaggio in
cui Renzo chiarisce l’equivoco e chiede per sé giustizia
7.
Evidenzia
nelle parole dell’avvocato incredulo la sua concezione della giustizia
8.
Trova
il passaggio in cui è chiaro che per Manzoni nel Seicento l’avvocatura è arte
di illudere e l’avvocato è in tutto e per tutto un prestigiatore
9.
In
che modo reagisce l’Azzeccagarbugli quando viene a conoscenza del fatto che
nella faccenda è implicato Don Rodrigo ?
mercoledì 24 ottobre 2012
Io e te
Esce domani nelle sale italiane il film tratto dal romanzo di Nicolo' Ammaniti.
Qui il trailer del film, presentato (fuorei concorso) al festival del cinema di Cannes 2012
http://www.youtube.com/watch?v=vgBnMLhcpUE
e una recentissima e rara intervista al regista Bernardo Bertolucci, uno dei piu' grandi registi italiani viventi, che legge in conclusione una poesia di suo padre Attilio, grande poeta.
http://www.youtube.com/watch?v=TMqIxLHkSvc&feature=showob
lunedì 22 ottobre 2012
" Figliolo, ditemi il vostro caso"
Per la preparazione del compito di italiano scritto leggi bene con attenzione nel cap. III da " Lucia si rimise a piangere" fino a "il bel costrutto della sua spedizione".
sabato 20 ottobre 2012
Il matrimonio è andato a monte
Leggi nel cap. II dal capoverso " Renzo intanto camminava a passi infuriati" fino alla conclusione del capitolo. Nel cap. III dall'incipit fino a " un tristo contrapposto alla pompa festiva de' loro abiti". Poi rispondi alle domande
1.Quali pensieri si affollano nell’animo di Renzo sulla via del ritorno ?
2. Individua sul testo e spiega il commento del narratore a proposito di quanto è finora capitato a Renzo
3. Quale immagine gli sopraggiunge a dissipare i suoi propositi violenti ?
4. Perche’ Renzo sospetta per un istante anche di Lucia?
5. E’ giunto il momento di conoscere Lucia. Raccogli in un testo di presentazione un suo profilo utilizzando sia ritratto che indizi del narratore
6. Racconta con parole tue la confessione di Lucia al fidanzato e alla madre.
7. Quali gesti racconta di aver compiuto Lucia in conseguenza delle molestie ricevute?
8. Sottolinea sul testo l’argomentazione con la quale Lucia riesce a distogliere il fidanzato dal pensiero della violenza.
martedì 9 ottobre 2012
Il paesaggio dei Promessi Sposi
Il primo capitolo dei PS. si apre con una sequenza descrittiva, attraverso la quale, come leggendo una carta geografica, il narratore presenta al lettore i luoghi in cui è ambientata la vicenda del romanzo, luoghi ben conosciuti all'autore, che ci aveva trascorso molti momenti della sua vita.
Leggi dall'incipit fino al capoverso " Per una di queste stradicciole"
Riscrivi l'intera sequenza con un linguaggio a te piu' familiare, come hai fatto per l'excursus sui tempi di Don Abbondio.
sabato 6 ottobre 2012
Cos'è un testo poetico ?
Per noi moderni la poesia è fondamentalmente qualcosa da leggere,
uno strano testo in cui si va a capo prima d’arrivare in margine alla pagina.
Nel nostro rapporto con la poesia quindi ciò che più conta sono gli occhi e la lettura è in genere solitaria.
Per gli antichi invece poesia era prima di tutto esibizione,
performance, canto del poeta accompagnato
dalla musica, di fronte ad un pubblico in ascolto. Questa modalità di fruizione
della poesia richiedeva la presenza nello stesso luogo del poeta-cantore e degli
ascoltatori.
Ciò che più contava era la voce
e l’ascolto e l’esperienza era collettiva
Ricordare le origini musicali della poesia ci consente di cogliere
del testo poetico un altro aspetto essenziale, che lo distingue dal testo in
prosa:
la poesia è musica fatta con parole ( E. Montale)
il testo poetico possiede una sua specifica musicalità, perché
“qualcosa” di esso SUONA nella mente e
nella gola, cosa che normalmente non avviene con il testo in prosa.
Le nostre primitive esperienze della musicalità di un testo sono le ninne-nanne,
le filastrocche e le conte
Ninna nanna ninna oh
Questo bimbo a chi lo do
Lo darò alla Befana
Che lo tenga una settimana
Lo darò all’uomo Nero
Che lo tenga un mese intero
Lo darò all’uomo Bianco
Che lo tenga un anno santo
|
C’era una volta un Re
Seduto sul sofà
Che disse alla sua serva:
“Raccontami una storia!”
La storia incominciò:
c’era una volta un re
seduto sul sofa
che disse alla sua serva:
“Raccontami una storia!”
La storia incominciò
……………………….
|
Ambarabà ciccì coccò
Tre civette sul comò
Che facevano l’amore
Con la figlia del dottore
Il dottore si ammalò
Ambarabà ciccì coccò
|
Dividimus muros
et moenia pandimus urbis
Accingunt omnes
operi pedibusque rotarum
subiciunt lapsus
et stuppea vincula collo
intendunt.
Scandit fatalis machina muros
feta armis.
Pueri circum innuptaeque puellae
sacra canunt funemque manu contingere gaudent.
Illa subit mediaeque minans inlabitur urbi.
O patria, o divum domus Ilium et incluta bello
moenia Dardanidum! Quater ipso in limine portae
Substit atque utero sonitum quater arma dedere.
Instamus tamen
immemores caecique furore
et monstrum
infelix sacrata sistimus arce
Virgilio, Eneide, canto II, vv. 234 - 245
|
Apriamo i muri e
spalanchiamo la cinta muraria
Tutti aiutano a collocare
sotto il cavallo delle ruote scorrevoli,a legare al suo collo lunghe funi. La
macchina fatale ha già passato le mura colma di armi. Intorno fanciulli e
fanciulle cantano inni,felici di toccare le funi con le mani.
La macchina avanza ,
scivola minacciosa in mezzo alla città.
O patria, o Ilio, casa
degli dei e voi mura dardanie
che tanta guerra ha reso
famose! Quattro volte si fermò al
limitare della porta e altrettante le armi nel suo ventre tuonarono sinistre!
Noi non pensiamo a nulla e
andiamo avanti, ciechi nella nostra follia, finché non sistemiamo il mostro
maledetto dentro la santa rocca
|
Tutto il tartareo trono è tuoni & trombe,
toccheggiano & tocsinano le tombe:
tintinnano, tra i tonfi, le teorie,
tremano le tremende tricromie:
tiroidite ti tiene con trombosi,
tricosi & tifo con tubercolosi:
ti trottano le tenie,& i tic, & i trac,
traumi & tumori, è il tempo del tuo tac:
(Edoardo Sanguineti Alfabeto apocalittico)
|
Edoardo Sanguineti in occasione di una esposizione nel 1982 di
un grande quadro del pittore Enrico Baj, intitolato Apocalisse scrisse 21 poesie, una per ogni lettera dell’alfabeto,
in cui ogni parola inizia con la lettera in questione; le poesie, stampate su
volantini varimente colorati furono distribuite ai visitatori e lette
pubblicamente dall’autore. Questa riportatata è quella relativa alla lettera
T
L’Apocalisse è
l’ultimo libro del Nuovo Testamento in cui San Giovanni predice gli eventi
della fine del mondo. In senso lato la parola “apocalisse” quindi significa
sconvolgimento, catastrofe finale
|
Ciò che distingue il testo poetico dal testo in prosa è che in
esso le caratteristiche foniche, normalmente ininfluenti, contribuiscono
alla formazione del significato.
Per rendersi conto di persona della realtà del fenomeno, basta
leggere una delle poesie di Fosco Maraini, teorico della poesia metasemantica (cioè che trascende il significato)
Egli sostiene che per indicare cose nuove la lingua si è sempre
servita di suoni che già venivano impiegati per significati simili: es.
cannocchiale ( = canna + occhiale)
Nella poesia metasemantica avviene proprio il contrario.
Il poeta propone dei SUONI e attende che il lettore dia ad essi
dei significati emotivi che dipendono dalla sua esperienza
Ci son dei giorni smergi e lombidiosi
Col cielo dagro e un fònzero gronguto
Ci son meriggi gnàlidi e budriosi
Che plògidan sul mondo infragelluto,
ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi
un giorno tutto gnacchi e timparlini,
le nuvole buzzìllano, i bernecchi
luderchiano coi fèrnagi tra i pini;
è un giorno per le vànvere, un festicchio
un giorno carmidioso e prodigiero,
è il giorno a cantileni, ad urlapicchio
in cui m’hai detto”t’amo per davvero”
Fosco Maraini Gnosi delle fànfole 1993
La singolare musicalità
di un testo poetico è generalmente prodotta da un insieme di elementi in esso
presenti, che vengono chiamati aspetti
fonico-timbrici
Il TIMBRO delle parole
Il RITMO dei suoi versi
Gli EFFETTI FONICI SPECIALI
o FIGURE RETORICHE DI SUONO
martedì 2 ottobre 2012
Cap. I : Don Abbondio spaventato torna a casa
Leggi il testo
manzoniano dal capoverso “ pensino ora i miei venticinque lettori” fino alla
conclusione del capitolo.
1.
Chi
sono i venticinque lettori a cui si rivolge- intervenendo in prima persona- il
narratore ?
2.
Un
critico letterario, Giovanni Getto, ha
definito Don Abbondio “eroe del quieto vivere” : spiega in che cosa consiste il
suo sistema di vita.
3.
Quale
tumulto di pensieri ronza nella testa del curato dopo l’incontro con i bravi ?
4.
Ad
un certo punto nel testo viene anticipato il personaggio di Renzo: sottolinea
sul testo e poi spiega la metafora che lo descrive.
5.
Sottolinea
sul testo il passaggio in cui il narratore spiega di che tipo sono stati i
rapporti tra Don Abbondio e Don Rodrigo, poi spiega con parole tue.
6.
Spiega
perché Perpetua è una serva-padrona: quali sono le caratteristiche principali
di questo personaggio ?
7.
In
quali parole (a proposito di Perpetua) è possibile cogliere l’ironia del
narratore ?
8.
Da
quali particolari Perpetua scopre che al suo padrone è successo qualcosa di
straordinario?
9.
Cosa
consiglia di fare Perpetua, una volta conosciuto l’accaduto ?
10.
Quali
obiezioni contrappone Don Abbondio ?
11.
La
scena dialogata si conclude con un finale teatrale : spiega quale.
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